Qualità dell’aria indoor: piccoli gesti per vivere meglio

La pandemia ha cambiato indubbiamente le nostre abitudini e soprattutto la nostra quotidianità. Secondo le statistiche prima dell’avvento del Coronavirus passavamo circa il 90% della nostra giornata in un luogo al chiuso. Insomma,  gran parte del tempo si svolgeva tra casa e ufficio. In questi ultimi mesi la percentuale di tempo trascorso indoor è ulteriormente aumentata. Per questo motivo è fondamentale che la qualità dell’aria all’interno dell’ambiente domestico o lavorativo sia ottimale per il nostro benessere.

 

 

Qualità dell’aria: lo specchio di una casa sana

 

Ogni persona adulta respira in media 500 litri di aria all’ora. Di conseguenza, è molto importante che la qualità di ciò che entra nei nostri polmoni sia il più possibile priva di particelle inquinanti. Infatti, quella che comunemente chiamiamo “aria viziata” presenta numerose sostanze che potrebbero essere pericolose per l’uomo.


Ma da dove arrivano? Siamo in parte noi stessi a produrle. Ad esempio, attraverso la respirazione produciamo costantemente dell’anidride carbonica. A questa si aggiungono le sostanze provenienti dall’utilizzo di prodotti per la pulizia della casa, ma anche le semplici candele che bruciando rilasciano nell’aria diversi residui. I fornelli invece producono il monossido di carbonio, uno degli elementi più pericolosi se presente in quantitativi eccessivi in una stanza: provoca l’asfissia e può portare anche alla morte.

 

Le sostanze presenti in una stanza però non finiscono qui. Ci sono anche tutte quelle provenienti dall’aria esterna che riesce a filtrare all’interno di un appartamento o di un ufficio. In questo caso gli elementi inquinanti prendono in particolar modo il nome di Pm10 oppure biossido di azoto. Infine, bisogna aggiungere tutti quei microrganismi e batteri portati dalla polvere.

 

 

Gli effetti sulla salute: allergie e tant’altro

 

La presenza delle sostanze appena elencate, oltre a contribuire al deterioramento della qualità dell’aria, può influire negativamente anche sulle nostre condizioni di salute. Uno degli effetti più comuni è l’insorgere di allergie. Alcuni studi tuttavia rivelano che i luoghi chiusi con un’alta concentrazione di anidride carbonica possano ridurre anche del 50% il rendimento delle persone che si trovano all’interno della stanza. Questo calo si manifesta attraverso un deficit dell’attenzione, insorgenza di emicranie e nei casi più gravi problemi respiratori.

 

Una delle cause della qualità dell’aria non ottimale negli spazi chiusi è anche l’umidità, ovvero la quantità di vapore acqueo contenuta nell’atmosfera, in una sostanza o in un corpo. Nelle nostre abitazioni questa si infiltra nelle pareti verticali e a lungo andare può comportare la formazione dell’odiata muffa, la quale oltre a provocare danni ai muri stessi, può causare anche problemi di salute.

 

Le spore della muffa volano nell’aria: questi microrganismi possono intaccare le vie respiratorie aggravando o provocando malattie, soprattutto nei bambini, i quali non hanno ancora completamente sviluppato il proprio sistema immunitario. Tra le malattie più diffuse provocate dalla muffa troviamo nuovamente le allergie oltre alla rinite, all’asma e alla congiuntivite.

 

 

I rimedi per migliorare la qualità dell’aria

 

Migliorare la qualità dell’aria nella propria casa o ufficio è possibile con qualche piccolo accorgimento. La regola principale è quella di far arieggiare l’ambiente frequentemente. Gli esperti dicono che l’aria dovrebbe essere cambiata circa ogni due ore. Un’operazione che però diventa piuttosto complicata nel periodo invernale, in parte per il clima rigido ed in parte per le dispersioni di calore. Il consiglio è allora di aprire le finestre appena svegli e prima di andare a dormire. Teniamo anche in conto il fatto che i sistemi di riscaldamento domestico influiscono molto sul ricambio dell’aria e sul tasso di umidità, oltre che sulla possibilità di scegliere soluzioni più economiche e risparmiare in bolletta.

 

Anche la luce naturale gioca un ruolo importante. I raggi solari uccidono germi e batteri contribuendo a rendere l’ambiente più salubre. Un aspetto spesso sottovalutato è quello dei tessuti presenti. Tende, tappeti e copridivano è meglio sceglierli realizzati con fibre naturali. A differenza di quelle sintetiche attirano meno facilmente microrganismi, come ad esempio gli acari della polvere. Inoltre, è bene acquisire la sana abitudine di passare l’aspirapolvere almeno ogni due giorni, in maniera tale da eliminare più particelle possibile.

 

In un mondo che presta sempre maggiore attenzione alle problematiche ecologiche, un’altra soluzione per migliore la qualità dell’aria arriva proprio da alcune piante. Negli anni ’80 addirittura la Nasa condusse un esperimento per comprendere se le piante in ambito domestico potessero essere utili per combattere l’inquinamento domestico.

 

Dall’esperimento emerse che alcune piante fossero in grado di assorbire le molecole dannose, ma anche il vapore acqueo che regola il grado di umidità nella stanza. Durante la notte poi le piante assorbono l’anidride carbonica restituendo ossigeno e purificando l’atmosfera. Quelle che meglio si prestano all’opera di purificazione dell’aria sono la Palma nana, la Pianta ragno, la Palma di bambù, il Ficus benjamin, l’Edera del diavolo, la Gerbera, la Lingua di suocera e il Crisantemo.

 

 

Una soluzione alternativa: i climatizzatori Hitachi Cooling & Heating

 

Hitachi nel suo ampio catalogo offre tantissime soluzioni che permettono di ricreare in qualunque luogo un ambiente confortevole, improntato al relax e soprattutto salubre. I climatizzatori Hitachi si caratterizzano per le loro alte prestazioni e per l’efficienza energetica. Consentono di purificare l’aria in uno spazio chiuso e al tempo stesso di ridurre i consumi. Qui di seguito le tecnologie Hitachi più efficaci per migliorare la qualità dell’aria.

 

  • FrostWash: FrostWash, una tecnologia smart di profonda pulizia del climatizzatore che congela impurità, muffe e batteri che si accumulano sulle alette dello scambiatore per poi scioglierle e lavarle via tramite il normale scarico della condensa. Una funzione che si attiva in automatico, garantendo la perfetta igiene del condizionatore. I risultati dei test effettuati dal Kitasato Research Center for Environmental Science a Machida, in Giappone, parlano chiaro: la tecnologia FrostWash cattura ed elimina il 91% dei batteri e l’87% delle muffe[1].
  • Auto Filter Clean: robot di autopulizia dei filtri del condizionatore ed elementi interni rivestiti in acciaio Inox, materiale che riduce la percentuale di batteri di oltre il 99% e di polveri per il 62%.



[1] Riduzione di batteri e muffe secondo i test effettuati sul modello RAK-35RPE / RAC-35WPE dal Kitasato Research Center for Environmental Science - Machida, Japan

 

by Hitachi Cooling & Heating